Alimentazione e malattie invernali: perché non tutti si ammalano ?
Come mai se in una stanza qualcuno è influenzato trasmetterà solo ad alcuni l’influenza, mentre altri non si ammaleranno?
Ogni volta che respiriamo, mangiamo o beviamo, introduciamo microrganismi nel nostro corpo, come mai quindi a volte ci ammaliamo e a volte no?
Quando si parla di malattie invernali spesso si ricorre ai termini quali “conflitto“, “battaglia” e si immaginano tanti virus e batteri “nemici” che vogliono a tutti i costi penetrare nel nostro organismo e farci ammalare.
In realtà noi viviamo completamente immersi nei microorganismi ed essi proliferano in grande quantità anche dentro di noi (basti pensare che abbiamo circa 1 kg di flora simbionte dentro il nostro intestino) ed inoltre non esistono quelli “buoni” o quelli “cattivi”, perché ognuno di loro vive in un ambiente per lui confacente ed instaura delle relazioni funzionali alla vita.
Per capire meglio la situazione è necessario cambiare punto di vista ed adottare quello utilizzando nell’antichità e in oriente, che vede l’uomo come un essere appartenente alla natura ed in equilibrio con essa: quando la natura all’esterno cambia anche il nostro interno (il nostro corpo) deve cambiare di conseguenza per ritrovare equilibrio e benessere, come se interno ed esterno dovessero bilanciarsi come i piatti di una bilancia ad aghi.
Il nostro sistema immunitario, quindi, non è visto tanto come un difensore, quanto come un sofisticato meccanismo di armonizzazione.
E quindi, quando ci ammaliamo di malattie infettive, la questione riguarda se siamo riusciti ad mantenere un equilibrio, piuttosto che se non siamo abbastanza forti da combattere e resistere al nemico.
Le parole chiave diventano quindi armonia e adattabilita‘ ed il cibo riveste un ruolo fondamentale, perché gli alimenti sono un concentrato dell’ambiente in cui sono cresciuti, che poi il nostro corpo metabolizza e trasforma in energia e “mattoncini” per la struttura.
Nel caso della stagione invernale, che nelle nostre zone è fredda e umida, il corpo cercherà di bilanciare ricreando al proprio interno un ambiente più caldo e secco. Detto con la terminologia macrobiotica, se l’inverno è yin il nostro clima interno dovrà essere più yang , o meglio ancora, meno yin.
Il nostro corpo si equilibrerà con l’esterno, come se fosse sul piatto di una bilancia.
Quali sono le strategie che ci aiutano a mantenere l’armonia con l’ambiente esterno durante l’inverno?
La semplicità della macrobiotica riassume in una frase la strategia alimentare da adottare durante l’inverno alle nostre latitudini: limitare i cibi yin e aggiungere yang tramite le cotture, oltre a ridurre l’umidità.
Se avrete un po’ di pazienza nella lettura, vi accorgerete che anche la scienza della nutrizione occidentale arriva a concordare con quella orientale, anche se non ha il pregio di riassumere tutto in un principio base molto semplice.
La prima strategia consiglia di limitare i cibi yin:
- cibi tropicali (banane, mango, cacao, caffè, spezie, …)
Consumare alimenti locali e stagionali è una regola della sana alimentazione, che trova spiegazione anche attraverso l’energetica del cibo, poiché ai tropici crescono alimenti che hanno effetti sul corpo opposti a quelli che ricerchiamo nelle nostre latitudini in inverno.
- zuccheri semplici e carboidrati raffinati (dolcificanti e farine raffinate 0 e 00)
I cibi molto dolci, a cominciare dai dolcificanti come lo zucchero (anche di canna ed integrale), il fruttosio e tutti i prodotti fatti con farine raffinate provocano nel nostro corpo una serie di reazioni sfavorevoli.
Alzano bruscamente la glicemia, poiché il glucosio viene assorbito direttamente nello stomaco e viene subito messo in circolo e acidificano l’organismo, depauperandolo di minerali preziosi
- latticini freschi (latte, panna, mozzarella, ricotta, yogurt, gelato, mascarpone, …)
La quantità di muco all’interno dell’organismo e la sua consistenza, più o meno appiccicosa, cambiano notevolmente quando siamo raffreddati. Alcuni cibi tendono a modificare il muco ed il suo PH, rendendo più semplice e facile la proliferazione di virus e batteri, in questo ambiente umido. In particolare i grassi saturi tendono ad aumentare “l’appiccicosità” del muco, soprattutto quelli presenti nei latticini freschi, che tendono a creare reazioni negli organi più a contatto con l’ambiente esterno, come i polmoni e l’intestino e la pelle.
- cibi crudi e freddi
Se contattiamo l’esperienza del nostro corpo, possiamo spesso sentire anche noi che durante la stagione invernale necessitiamo maggiormente di introdurre calore tramite alimenti cotti, anche con cotture lunghe.
- solanacee (patate, melanzane, pomodori, peperoni e peperoncini)
Contengono solanina, una sostanza tossica, oltre a non essere nemmeno stagionali
Quali alimenti ci aiutano durante l’inverno?
Ci sono poi alimenti che tendono a ridurre l’umidità
nel nostro corpo e tra i cereali consiglio il miglio, che asciuga il nostro ambiente interno e sostiene la milza
ed il sistema linfatico.
Tra le verdure sono utili le verdure
dolci, in particolare quelle tonde,
come le cipolle, la zucca, il cavolo, le rape ), alle quali possiamo
aggiungere un po’ di yang attraverso la cottura
lunga (verdure stufate o zuppe, oppure in doppia cottura, cioè saltate in
padella a fiamma vivace e poi stufate brevemente). I sali minerali presenti
nelle verdure aiuteranno l’organismo a bilanciare l’acidità causata da grassi e
zuccheri, cosicché il nostro ambiente interno diventerà un terreno inospitale
per eventuali virus.
Infine i legumi ed in particolare la soia rossa ( chiamata azuki rossa) sono un’ottima soluzione proteica alternativa ai cibi animali e non comportano problemi di troppi grassi saturi ed acidificazione
Il consumo quotidiano di cereali e legumi integrali e biologici apporta inoltre una buona quantità di fibre, che ripuliranno l’intestino dalla presenza di muco
Cosa fare se siamo già ammalati?
In tal caso è necessario cercare di alcalinizzare l’ambiente interno e sciogliere il muco formatosi in eccesso nell’ intestino e nelle vie respiratorie.
Un vero e proprio rimedio da assumere per una settimana e la successiva a giorni alterni, meglio al mattino, a stomaco vuoto è il Kuzu-umeboshi. E’ curativo per l’intestino e il riequilibrio alcalino ed aiuta ad espellere il muco in eccesso tramite il tratto digerente piuttosto che portarlo tutto alle alte vie respiratorie.
KUZU e UMEBOSHI
1 tazza di acqua
1 cucchiaino di kuzu
1/2 cucchiaino di prugna o purea d’umeboshi
Sciogliere nell’acqua fredda i due ingredienti e poi portare ad ebollizione, sobbollendo per qualche minuto finchè non diventa quasi trasparente. Servire caldo.
Invece il decotto di carote e daikon è ideale da assumere per alcuni giorni, una sola volta die, aiuta anche in caso di febbre poiché aumenta la sudorazione.
DECOTTO di CAROTE e DAIKON
1/4 tazza di Daikon grattugiato (o rape o ravanello)
1/4 tazza di carote grattugiate
1 tazza di acqua
1/2 cucchiaino di prugna o purea d’umeboshi
Qualche goccia di shoyu o tamari
In un pentolino unire all’acqua le carote, il daikon e l’umeboshi; portare a bollore e sobbollire per 3 minuti quindi salare leggermente con poco shoyu a piacere.
Per qualche giorno bere a stomaco vuoto il liquido caldo e mangiare il resto masticando bene.
Sembra ovvio dirlo, ma in caso di malattia, una sana e specifica alimentazione, coadiuvata da qualche rimedio alimentare, aumenterà in modo esponenziale i suoi effetti se accompagnata al riposo: spesso infatti l’influenza è un deciso invito del nostro corpo a “lasciar andare” impegni, stress e carichi per riappropriarci di un po’ di tempo per noi stessi.
Cosa ne pensi di quanto appreso in questo articolo? Ritieni come me che il concetto di yin e yang possa aiutarci ad avere una visione più semplice e pratica da applicare nel quotidiano?
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