La relazione coi figli
Ribaltiamo la relazione coi figli, anche in senso figurato, uscendo dalla dimensione di dover ottenere risultati grazie allo sforzo personale. Ti racconterò una storia reale di come è possibile aprirsi al lato invisibile della relazione coi figli, all’amore, l’unico possibile, quello che non giudica.
per chi crede di non avere dei figli
Se non hai figli in carne ed ossa, sappi che tutto ciò che dirò, può essere parimenti applicato alla relazione con altre persone a cui siamo affettivamente legati.
Oppure attingendo a piene mani alla categoria “figli”, intendendo anche tutti i progetti che ci stanno particolarmente a cuore e che abbiamo partorito in senso figurato.
la pratica del giovedì
Come spesso accade, scrivo un articolo del blog per approfondire l’argomento di una pratica che abbiamo svolto insieme al giovedì sera.
Lo scorso giovedì abbiamo meditato per ribaltare la prospettiva che spesso ereditiamo da insegnanti ed educatori che ci hanno preceduto.
La relazione coi figli nello sforzo personale
Spesso la relazione con i figli è appesantita da tante credenze per le quali la nostra condotta ed il nostro insegnamento, tutte le nostre azioni dirette e materiali, saranno determinanti nella vita dei nostri figli.
Ancora una volta, grazie alla prospettiva immaginale, abbiamo ribaltato la prospettiva e portato l’attenzione sulla necessità di modificare la relazione facendoci aiutare dalla dimensione invisibile.
Hai mai pensato di parlarne con il daimon di tuo figlio???
Ti racconto una storia
Qualche mese fa ho incontrato Gemma, una mamma di due ragazzine di 11 e 15 anni, che veniva in consulenza da me perché non riusciva a “gestire” il rapporto con le figlie.
In particolare la più piccola era spesso piena di rabbia ed aggressività, che sfogava tutta con i membri della famiglia.
Con Gemma abbiamo fatto una costellazione immaginale e raccontato diversamente alcuni nodi che si evidenziavano nella stirpe. Abbiamo trovato tutta una serie di espressioni di un maschile troppo rigido e pieno di sforzo che abbiamo ricondotto al mito di Ercole, per poi pacificare eventi e personaggi coinvolti. (clicca qui per approfondire)
Nella consulenza successiva ci siamo poi focalizzate quasi esclusivamente sul rapporto tra Gemma e la sua figlia più piccola.
Il mio consiglio è stato proprio quello di uscire dal mito di Ercole, e quindi dall’idea di ottenere tutto tramite lo sforzo personale.
Infatti Gemma si ostinava a voler “capire” il motivo per cui la figlia Giorgia era sempre così arrabbiata, nonostante lei facesse di tutto per aiutarla ed andarle incontro in tutte le sue necessità.
la relazioni coi figli e con i loro daimon
Durante la consulenza ho proposto a Gemma una pratica, molto simile a quella dello scorso giovedì, per entrare in relazione con il daimon di sua figlia.
Le ho insegnato il Mantra del matrimonio mistico ed inoltre le ho affidato un altro mantra, da ripetere in sincrono con una profonda respirazione di consapevolezza, tutti i giorni.
” Ti amo incondizionatamente “
” Giorgia “
Espirando scaricava tutta l’ansia e la preoccupazione per il loro rapporto
Inspirando e riassorbendo il nome della figlia, stabiliva un legame con l’anima, il lato invisibile della ragazzina.
In tal modo le ho assicurato che sarebbe man mano divenuto sempre più facile abitare in prossimità dell’istinto, ospitare in casa la bellezza, anziché il giudizio e la paura, in una parola amare incondizionatamente.
Dopo qualche settimana Gemma mi ha contattato per raccontarmi qualcosa che secondo lei aveva dell’incredibile.
Le vibrazioni dei mantra all’opera
Sua figlia Giorgia aveva scritto un tema a scuola e, diversamente dal solito, aveva insistito per leggerlo alla madre.
La composizione parlava di un asino che lo zio aveva tenuto in campagna qualche anno prima, ma che poi era stato costretto a regalare ad un amico. Infatti l’animale era diventato nel tempo sempre più aggressivo, fino ad arrivare a lottare con tutti gli altri animali che popolavano il grande recinto ed infine ad uccidere una capretta.
Ebbene, Giorgia nel tema, aveva descritto la storia ed il suo triste epilogo.
Poi guardando la mamma negli occhi le aveva detto: ” E’ vero mamma che tu non faresti come lo zio? Non manderesti via da te un asino solo perché non é stato buono?”.
Gemma, vivamente commossa, aveva abbracciato la figlia, rassicurandola e ripetendole che no, lei sarebbe stata capace di un amore incondizionato!
Ovviamente Gemma era al settimo cielo. Dopo tanti anni di ansie e sforzi, ora la situazione si era sbloccata in qualche settimane, grazie alla ripetizione di due mantra.
come una magia
Sembrava una magia, e in realtà lo era. Ad un livello ancora più profondo.
Infatti, grazie alla costellazione prima ed ai rituali assegnati dopo, Gemma aveva iniziato ad uscire dalla condizione di vittima ( approfondisci qui ) e a cambiare la narrazione della sua vita.
E questo processo non era solo avvenuto a livello mentale, ma era stato portato giù, nella materia, fino alla mente delle sue cellule, fino a modificare il loro stato vibratorio ( più info qui ). Di conseguenza iniziava a cambiare anche la “realtà” intorno a lei.
Questa storia può insegnarci la meraviglia della nostra relazione con i figli.
Può insegnarci in maniera pratica il modo migliore per interagire con essi e l’amore.
L’amore che è il tessuto di tutte le relazioni e quindi di tutto ciò che esiste.
L’amore che è sempre necessariamente incondizionato, che grida forte: ” Io non ti giudico, io ti amo!“.
L’amore che non è malgrado difetti e problemi, ma sempre in virtù di tutti i mali, i disturbi, i peccati.
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A presto.