Mindful 8 settimane e 1/2 – settimana 6

Tempo di lettura: 6 minuti

La settimana 6 del percorso Mindful in 8 settimane e 1/2 è densa di spunti ricchi per lavorare su se stessi: oggi parleremo infatti delle credenze.

Cosa sono le credenze ?

Le credenze sono tutte le cose, le narrazioni, che la nostra mente si racconta, le sue dicerie, che essa crede corrispondano necessariamente alla verità.

E’ importante capire che non esiste la possibilità di raccontare fatti in modo oggettivo, ma che la realtà viene sempre interpretata in base alle lenti e ai filtri con cui la vediamo.

Le credenze sono alcuni dei più importanti filtri che modificano la nostra percezione della realtà: possono essere potenzianti, ma spesso sono limitanti; possono essere nostre, ma spesso sono state “ereditate” dalla famiglia, dalla società, dalla cultura, dai media.

La maggior parte dei nostri pensieri sono ben lontani dalla realtà oggettiva, ma sono pensieri fatti da altri, che ci troviamo appiccicati addosso limitano le nostre potenzialità.

Inoltre , quando abbiamo una credenza, spesso tendiamo a vedere solo le prove intorno a noi che la confermano ed i ricordi del passato diventano meno specifici, vengono agglomerati in maniera generalista allo scopo di confermare le credenze.

Viene da sè il fatto che la nostra personale interpretazione della realtà determina quasi completamente il nostro modo di REAGIRE.

I nostri pensieri NON sono necessariamente veri

Entriamo nell’ottica che i nostri pensieri spesso non sono veri, ma sono per lo più frutto di credenze che si sono state appiccicate addosso.

Non cadiamo però nel tranello di cercare di liquidarli semplicemente come insensati, di reprimerli o di criticarci perché reagiamo automaticamente a queste credenze. Non faremo altro che dare a questi pensieri ancora più potere.

Limitiamoci ad osservarli, a riconoscere che sono credenze, non dati di fatto, e poi facciamo l’esercizio di trovare diversi punti di vista.

Il diario delle nostre credenze

Questo lavoro è interessantissimo. Vi consiglio di prendere un diario dove man mano annoterete quelle che sono le vostre credenze, le frasi che man mano vi scoprite a ripetere agli altri o, spesso, a voi stessi.

Dividete la pagina in due colonne: una per le credenze potenzianti e una per quelle limitanti.

Decidete in quale colonna scrivere la credenza / pensiero che avete isolato. Ovviamente il metro di valutazione dovrà essere riferito alla vostra persona ed alla possibilità di garantire leggerezza, felicità e crescita evolutiva a voi stessi.

Se avete dubbi su quale sia la colonna in cui scrivere la credenza affidatevi al vostro corpo: centratevi e rilassatevi, ripetete il pensiero e rimanete in ascolto di cosa accade nel vostro corpo.

Se avete già praticato le meditazioni delle settimane precedenti avrete sicuramente notato i segnali che il vostro corpo vi manda per segnalare le difficoltà.

Scrivete anche l’emozione che vi suscita quella credenza.

Poi lavorate sulle convinzioni limitanti.

Dedicate un po’ di tempo a cercare di esplorare questo pensiero come se lo vedeste con gli occhi di un’altra persona e quindi con altre lenti. Giocate a cercare di indovinare quale potrebbe essere il pensiero al riguardo formulato da persone diverse. ( dal capo, da un parente, da Babbo Natale, da un santo, ma anche da un dittatore ).

Sperimentate che non c’è una verità in queste frasi, ma solo un parziale e personalissimo punto di vista.

Dopo qualche ora, qualche, giorno, ma a volte anche dopo qualche settimana sono sicura che, nel caso la vostra credenza iniziale sia stata scritta sotto la colonna delle limitanti, sarete in grado di trovare la versione potenziante in cui trasformarla. La versione adatta a voi.

La domanda che spesso mi faccio per far arrivare a me la credenza potenziante è:

“Qual è la credenza potenziante che avrebbe la migliore versione di me stessa ?”.

E con il tempo ogni volta che noto il pensiero “vecchio” e “limitante”mi verrà automatico sostituirlo con quello nuovo, potenziante.

Facciamo degli esempi

Ecco una lista di alcune credenze che si potrebbero definire limitanti in base alle emozioni e sentimenti che suscitano in me:

  • Non ho mai il tempo per meditare e per me stessa (mi suscita senso di impotenza)
  • Dipende tutto da me (mi suscita vanità)
  • Faccio sempre gli stessi errori ( mi suscita disistima)
  • Non devo mai deludere nessuno (mi suscita ansia)
  • In me c’è qualcosa di sbagliato (mi suscita senso di vergogna )
  • Al mondo ci sono persone malvagie ( mi suscita paura)
  • Le brave madri non perdono mai le staffe con i figli ( mi suscita senso di colpa)
  • La vita è lotta e vince il più forte ( mi suscita stress e aggressività)
  • Se sbaglio perdo la mia credibilità ( mi suscita impulso al controllo)
  • Non devo sprecare neanche un minuto (mi suscita senso di scarsità)
  • …….

Ed ecco alcune possibilità di trasformazione in potenzianti:

  • Quando lo voglio davvero, trovo il tempo per meditare e per me stessa. (senso di responsabilità)
  • Alcune cose dipendono anche da me. (umiltà)
  • Acquisisco ogni giorno sempre più esperienza (incoraggiamento)
  • Io faccio il mio meglio, poi ciascuno ha la responsabilità del modo in cui reagisce ai miei comportamenti. (rilassamento)
  • Sono un essere unico e irripetibile, ed ho tutto ciò che mi serve per realizzare il mio specifico progetto di vita (autostima)
  • Dietro al comportamento delle persone ci sono spesso bisogni insoddisfatti (curiosità)
  • Ogni madre è brava quando si comporta al meglio possibile, con gli strumenti di cui dispone in quel momento specifico. (senso di adeguatezza e compassione )
  • La vita è cooperazione e interdipendenza, prospera chi sviluppa l’empatia (fiducia)
  • Se sbaglio ho la possibilità di esplorare nuove situazioni e generare risposte creative. (senso di avventura)
  • Investo parecchi minuti creativi dentro il bagno. (umorismo)
  • …….

Come forse avrai già notato, quando esprimi le credenze potenzianti, la frase deve essere sempre in forma positiva e non una negazione ( ad esempio ( “Posso fare meglio” anziché “Non sbaglierò”)

Ricordatevi che non ci sono convinzioni giuste o sbagliate: ciascuno deve discernere in base allo stato emotivo che le credenze generano ed eventualmente sostituirle secondo il proprio sentire.

Ovviamente gli elenchi sono strettamente personali e sono sicuramente suscettibili di variazioni nel tempo. Ecco perché sarà molto interessante tenere un diario con delle date di massima e andare a rivederlo a uno, cinque o anche dieci anni di distanza.

Buon lavoro !!!!

Il percorso Mindful 8 settimane e 1/2

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