Mindful in 8 settimane e 1/2 – Settimana 0: la meditazione della mela

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Mindful 8 settimane e 1/2

Come già spiegato nel mio precedente post, da oggi parte un percorso, completamente gratuito, che ho chiamato Mindful in 8 settimane e 1/2, questa è la Settimana 0 di introduzione ed al termine allego la registrazione della Meditazione della mela.

Il programma di lavoro si svolgerà con questa tempistica:

  • ogni giovedì pubblicherò un articolo del blog con qualche approfondimento sul tema.
  • ogni domenica pubblicherò un audio ( sul blog, ma anche sul mio canale you tube) con una meditazione da praticare per tutta la settimana successiva.

Settimana 0

Oggi vorrei cercare di chiarire che cosa significa mindful nella pratica di tutti i giorni ed i motivi per cui dovrebbe diventare parte integrante del vivere quotidiano e non solo una moda.

L’introduzione delle pratiche di mindfulness o di consapevolezza risale a circa 40 anni fa, ad opera di  Jon Kabat-Zinn,  uno psicoterapeuta americano che importò in occidente molte tecniche della tradizione orientale.

Anche Deepak Chopra, che è un medico endocrinologo, ha lavorato per cercare di unire la medicina occidentale con quella energetica orientale, avvicinando molte persone alla meditazione e alle tecniche di consapevolezza.

Ad oggi, gli esponenti di spicco nei paesi occidentali che lavorano dando un ruolo centrale alla consapevolezza e allo strumento principe della meditazione, sono davvero molti e di diverse professionalità. Solo per citarne alcuni – che io seguo costantemente- ci sono monaci zen come Thich Nhat Hanh, medici olistici come Roy Martina, autori come Eckhart Tolle e tanti altri.

Dal punto di vista squisitamente medico occidentale gli studi di PNEI, acronimo di psiconeuroendocrinoimmunologia, hanno spiegato molti dei meccanismi che determinano il complesso legame mente-corpo. Inoltre la fisica quantistica arriva a porre in nuova luce molti temi legati alla coscienza e alle energie vibrazionali ad essa connesse.

In effetti anche la definizione dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, parla di salute come “lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, che non può intendersi come semplice assenza di malattia”.

La mindfulness è solo un fenomeno di moda?

Insomma mindfulness, meditazione e attenzione al momento presente sono diventate, nelle ultime decadi, sempre più affermate e apprezzate anche in occidente, attingendo a piene mani da pratiche millenarie delle tradizioni orientali e della religione buddista.

Certamente è un fenomeno attualmente di moda, con pratiche usate da molti per rilassarsi ed allentare lo stress e numerosi studi che ne hanno dimostrato l’efficacia.

Ma, se andiamo ad indagare la vera essenza della mindfulness, possiamo capire che essa può diventare un vero e proprio strumento evolutivo e per essere davvero efficace dovrebbe diventare parte integrante dei nostri ritmi quotidiani. Una compagna di vita e non solo un fenomeno di moda.

Cosa significa mindful?

Mindfulness è un termine ripreso dalla lingua Pali, che significa “attenzione consapevole”. Secondo Kabat Zinn, mindfulness è “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.

Quindi l’essenza della mindfulness non è, come spesso si crede, cercare di allentare o spegnere il flusso dei pensieri.

L’essenza della mindfulness si compone infatti di 2 elementi.

  1. Imparare a vivere nel “qui&ora”, nel momento presente, che è l’unica realtà di cui disponiamo. Infatti, il passato è il frutto totalmente personale delle rievocazioni della nostra memoria, mentre il futuro è solo una nostra fantasia.
  2. Riuscire ad osservare i nostri pensieri come una terza entità, senza volerli modificare o giudicare, come uno spettatore che osserva gli attori sul palcoscenico.

E’ importante capire che nella mindfulness non si modificano, eliminano, spengono o manipolano i propri pensieri, ma semplicemente si impara ad osservarli ed accoglierli per ciò che sono, senza giudicarli.

Semplice a dirsi, ma per imparare a farlo l’unica via è quella di introdurre delle tecniche nel nostro ménage quotidiano, che lentamente, passo-passo andranno a creare nuove sensibilità, potenziate capacità attentive e nuovi percorsi neuronali nel nostro cervello.

Come una goccia che pian piano scava la roccia, così, giorno dopo giorno possiamo modellare la nostra parte psico-emotiva, con benefiche ricadute anche sul piano fisico.

Quali sono le pratiche?

Parlare di mindfulness serve a poco se non si conoscono le pratiche, non si trovano quelle più adatte alla propria persona ed allo specifico momento di vita e, soprattutto, se non si utilizzano OGNI GIORNO.

Molte pratiche sono prese dal buddismo theravada, che si propone di esplorare i livelli profondi della mente attraverso samatha (concentrazione e quiete mentale) e vipassana (chiara visione, presenza mentale).

Tuttavia la mindfulness non è associata ad alcuna credenza religiosa e nel percorso verso l’occidente alle pratiche di base utilizzate in oriente, ne sono state aggiunte altre.

La prima e più basilare pratica che si insegna è basata sul respiro, poiché esso è a nostra disposizione in ogni istante di vita.

Io utilizzo alcune pratiche anche nella mia attività di naturopata, come spiego qui.

Mindfulness implica sempre un’attività della mente e perciò richiede tempo, energia, determinazione, fermezza e disciplina .

Tra le varie pratiche troviamo:

  • Meditazione seduta.
  • Meditazione di esplorazione del corpo.
  • Meditazione camminata. 
  • Yoga (o attività fisica) consapevole.
  • Meditazione cantata.
  • Meditazione con i mantra.
  • Meditazione con oli essenziali.
  • Meditazione sul respiro.
  • Meditazione visualizzativa.

Ma anche altre attività mirate a trovare e migliorare la presenza e la consapevolezza, come ad esempio:

  • Logosintesi.
  • Equilibrio emozionale secondo i 5 elementi.
  • Riequilibrio e pulizia dei chakra.

In realtà, una volta interiorizzata l’attitudine meditativa, ogni semplice attività quotidiana potrebbe potenzialmente diventare una pratica mindful.

Lavare i piatti, stirare, fare la coda al supermercato: sono tutte attività che, anziché affrontare con malumore o assenza (perché stiamo pensando ad altro) potrebbero diventare uno spunto per una meditazione attiva.

In tal caso dovremmo concentrarci sul “qui&ora” , aprendoci a tutte le sfumature percettive dei nostri sensi, accettando senza giudizio tutto ciò che c’è.

Quali sono i benefici?

La nostra mente è in grado di osservare le cose così come sono, senza critiche o giudizi.

Se riusciamo a sviluppare questa attitudine, di cui ogni essere umano è dotato, cambierà tutta la nostra visione del mondo. Vi sembra poco?

Come conseguenza riusciremo a

  • osservare nostri automatismi e le reazioni emotive, scegliendo come comportarci.
  • comprendere la posizione che realmente occupiamo nel mondo (senza viaggi, o fughe, nel passato o nel futuro).
  • apprezzare la pienezza di ogni singolo momento della nostra esistenza ed aprirci alla gratitudine.

Vivere secondo mindfulness, con presenza, significa quindi riappropriarci delle facoltà innate di quando eravamo bambini, ma con una nuova consapevolezza, che ci rende realmente ciò che siamo destinati a divenire: persone libere.

Libere da reazioni, da sentimenti e da emozioni, non nel senso che non le proviamo, ma che le sentiamo e vediamo per ciò che realmente sono.

Comprendiamo che sono solo una parte di noi, senza lasciare che ci travolgano, decidendo cosa prendere e cosa lasciare, scegliendo in autonomia e libertà come comportarci.

Se avete avuto l’interesse per arrivare fino in fondo a questo articolo avrete già capito che applicare la mindfulness significa dire addio a stress, depressione, ansia ed a tutti i disagi fisici derivanti.

Ma anche molto, molto di più !

E ora pratica: la meditazione della mela

Allego proprio qui sotto un primo assaggio di una meditazione attiva da me registrata, per farvi meglio sperimentare cosa vuol dire stare nel “qui&ora” sperimentando le percezioni sensoriali in modo vivido.

Ti consiglio di provare questa esperienza, in attesa di cominciare con la prima meditazione della settimana 1 che pubblicherò sul mio blog domenica, per poterla ripetere tutti i giorni nella settimana successiva.

Mettiamo quindi in pratica il percorso di Mindful in 8 settimane e 1/2 sperimentando la meditazione della mela in questa settimana 0.

Se vorrai ricevere anche via mail il link alle meditazioni ti basterà riempire il modulo Contattami mettendo il tuo nome, la tua mail e come oggetto “mindful”.

Oppure visita il mio blog ogni giovedì e domenica per vedere gli aggiornamenti del percorso.

A prestissimo!