una storia di pacificazione
Pacificare è essenziale, ora, che c’è una guerra alle porte, più che mai. Quindi oltre alle pratiche gratuite del giovedì, vorrei portarti una storia di pacificazione. Un esempio assolutamente quotidiano e forse banale, ma che, proprio per questo motivo ritengo, d’ispirazione per una ribellione autentica.
Una mia storia di pacificazione
Questa mattina, mi sono svegliata con una chiara consapevolezza di un sogno che ho fatto durante la notte.
Ero nello studio con la mia dottoressa di un tempo. Parlavamo e da alcune sue allusioni ho capito che aveva appena aderito ad un movimento a cui io stessa avrei voluto chiederle di entrare. Però era entrata in una cellula diversa dalla mia.
Appena mi sono risvegliata, nello stato ipnopompico, sono rimasta immobile tirando le fila del sogno per ricordarlo. Ma soprattutto sono rimasta nella sensazione, la gola leggermente chiusa e nell’emozione (approfondisci qui) che pian piano veniva a galla.
Mi è arrivato un colore, un verde un po’ marcio, di sottobosco e materiale in decomposizione.
Poi mi sono alzata e mi sono dedicata ai miei rituali del mattino.
Il risciacquo o oil pulling con olio di cocco, la pulizia della lingua, poi un bicchiere di acqua tiepida su cui ho prima bisbigliato un mantra.
Ho proseguito con una sequenza fluida di yoga sciamanico e proprio mentre mi sono messa nella posizione a testa in giù del corvo mi è arrivato l’insight.
Mi è arrivato il nome dell’emozione verde marcio del mio sogno ed istantaneamente l’ho collegata a tanti piccoli accadimenti di questa ultima settimana, che mi ero promessa di pacificare nel week end con un bel rituale.
La comprensione
Quindi sono andata avanti nella mia sequenza fluida di yoga sciamanico e poi l’ho conclusa con l’innesto di un obiettivo da raggiungere entro il week end nel mio cuore.
Soprattutto però ho compreso in modo vibrante cosa offrire all’invisibile. Ho innestato nel mio fegato, che visualizzavo proprio verde marcio, l’offerta di pacificare ed amare l’emozione (approfondisci qui) che finalmente mi si manifestava direttamente.
Lo dico perché il focus su cosa vuoi dare nella tua relazione con gli spiriti è sempre più importante rispetto a cosa vuoi chiedere in cambio.
Ho anche fatto alcuni minuti di meditazione, seduta in perfetta immobilità.
In questi minuti sono arrivate tutte le immagini dell’ultimo periodo che si correlavano in modo più o meno manifesto con l’emozione principale e le ho viste girare in un grande mandala.
La scarsità
Poi è arrivata lei, il senso di scarsità, la sensazione che non ce ne sia abbastanza per tutti. E’ arrivata come una creatura umanoide di colore verde marcio, con il corpo magrissimo e gli arti lunghissimi, i piedi spropositatamente lunghi, un naso lunghissimo ed esilissimo su una faccia tonda, ma svuotata.
Non mi guardava direttamente, aveva lo sguardo basso, certa che non ci fosse nemmeno la disponibilità di uno sguardo per lei.
La mia mente ha provato a formulare qualche giudizio (che brutta!), qualche correlazione tra le sue caratteristiche fisiche ed il loro possibile significato …
STOP!
Con una formula psichica della creazione immaginale ho chiamato in aiuto il mio maestro ( che è sempre interiore) e il mio doppio animale (che oggi era una volpe) per dilaniare sul nascere ogni pensiero mentale, ogni giudizio, ogni tentativo di controllare e razionalizzare.
Mi sono affidata alla respirazione (vedi articolo qui) ed alla ripetizione del Mantra Madre (per approfondire clicca qui), che in pochi secondi mi hanno riportato in uno stato di coscienza ampliata.
La pacificazione delle immagini
Poi ho iniziato a richiamare una ad una le immagini apparse nel mandala e a pacificarle. Ecco perchè questa è una storia di pacificazione.
Ho utilizzato la formula della stella pentacolare, che ti spiego bene in un altro articolo (clicca qui) e che avevo nuovamente esemplificato ed utilizzato nella meditazione condotta proprio ieri sera.
Infatti ogni giovedì guido una meditazione gratuita on line alle 20.30. Se vuoi unirti puoi iscriverti nel form qui sotto
Ho anche dedicato due video di youtube alla pacificazione delle immagini, li trovi qui e qui.
Le immagini erano varie e alcune di esse mi hanno rivelato la loro vera essenza.
il perbenismo e altri trucchi mentali
Mi spiego meglio.
Mi è arrivata anche l’immagine di un invito che avevo ricevuto a partecipare ad un evento portando delle meditazioni o facendo sessioni di counseling. Ci stavo pensando, ma avevo deciso di declinare l’invito. Pensavo, e ripeto pensavo, infatti, che ci fossero già troppi operatori immaginalisti che portavano pratiche simili alle mie e che ritirandomi sarei stata così “buona” da offrire a loro maggiori probabilità di farsi conoscere.
Adesso sorrido. Perché ho colto il meccanismo con cui la mia mente velava il senso di scarsità trasformandolo in perbenismo e altruismo.
Tutto un camouflage, per non permettermi di stare a diretto contatto con questa emozione, per non sentirla, per non dialogare con lei, per non permetterle di diventare una potente alleata della mia anima. Tutto per impedirmi di liberare la scarsità dalle gabbie del giudizio mentale.
Ho sorriso e sono andata avanti a pacificare, amando tutto ciò che c’è, nella sua perfezione. e sospendendo il giudizio.
Ed alla fine è rimasta lei. Quella figurina esile e verde marcio che finalmente mi ha guardato negli occhi. Ho sentito una grande tenerezza, come fosse una bambina da coccolare. Ho continuato a sussurrarle “HO fede in te”, chiedendole di diventare mia alleata nella realizzazione dei miei obiettivi per la giornata ed il week end.
L’abbraccio
E poi l’ho abbracciata, con la triplice mudra. L’ho abbracciata senza alcuna ragione, senza alcuna aspettativa che potesse o dovesse cambiare, era sempre lei, magra, sproporzionata e verde marcio. Ed io le ho chiesto di stare con me, entro lo spazio del mio fegato.
Ancora adesso mi accarezzo l’addome e la sento. E lo farò più volte nel corso della giornata, ricordandomi ogni volta di ripetere per lei le affermazioni della stella pentacolare.
ma quanto tempo ci vuole??
Ho appena finito di scrivere e ancora mi viene da sorridere perché mi immagino che tu mi stia già dicendo che ci vuole troppo tempo per fare tutti questi processi e queste pacificazioni per ogni emozione e le immagini correlate. Che questa è una cosa per santoni ritirati in qualche grotta o comunque per persone che hanno un sacco di tempo libero.
C’è per caso una sensazione di scarsità di tempo?
E’ divertente sai. Ci ho messo molto più tempo a scrivere questo articolo sulla storia di pacificazione, che non a fare tutto ciò che ti ho descritto.
Direi che mi ci è voluta in tutto un a mezz’oretta, compreso di oil pulling e di altri esercizi della mia sequenza fluida. Più ovviamente qualche altra manciata di secondi nella giornata ogni volta che mi ricorderò di toccare il mio fegato.
Lo ripeto spesso, ma lo sperimento sempre più intensamente. Essere in rapporto con gli spiriti non significa solo fare meditazioni e esperienze di forte trascendenza, ma essere in relazione con loro il più possibile durante tutte le azioni del quotidiano.
La meditazione, pian piano, deve diventare un nuovo modo di narrare e vivere la vita di tutti i giorni.
senza sforzo, ma con impegno
Certo è necessario comunque riservarsi dei momenti di maggiore introspezione, di dialogo intimo con l’invisibile.
Io ho deciso di alzarmi 30-40 minuti prima tutte le mattine per dedicarmi a rinsaldare questo incontro con il mio amante mistico, il mio maestro.
Pian piano sto abbandonando lo sforzo, perché ad esempio affido sempre più la realizzazione dei miei obiettivi agli spiriti, anziché alle strategie ed ai calcoli della mia mente.
Però c’è l’impegno, la lotta quotidiana per alzarmi (e andare a letto presto) e aumentare sempre più il calore del mio rapporto con l’invisibile, per entrare nel fuoco del desiderio e non permettermi di dimenticarlo troppo spesso nella giornata.
Il mio impegno è per dedicare uno spazio protetto ogni mattina (e ogni sera) alla mia anima.
In questo modo che so già che, appena mi alzo, mi dedico alla cosa in assoluto più importante della giornata e quindi tutto assume nuove potenzialità.
Poi sveglio le mie figlie, preparo le colazioni, i pranzi da portare a scuola, mi vesto e mi preparo per i miei appuntamenti. Sessioni di counseling e naturopatia, articoli da scrivere, qualche pensiero da mettere sui social, continuare con lo studio di testi e risorse per i nuovi corsi che sto creando.
Quando penso che ci vorrebbero due vite in una per fare tutto quello che vorrei mi tocco il fegato, bisbiglio una formula e sorrido.
immaginalista
Forse è evidente al pensiero poetico, ma non del tutto a quello mentale e così lo voglio specificare.
Se ripensi alle righe che hai appena letto, rivedrai la trama della prospettiva immaginale.
Ti ho raccontato una storia di pacificazione, del modo in cui mi è arrivato questo spirito, questa emozione, questo senso di scarsità. E poi, anziché eliminarlo, depontenziarlo, giudicarlo inadeguato; ti ho mostrato come ho intessuto un dialogo con questo spirito.
Il movimento è stato quello di cavalcare questa emozione e usarla come ponte per riconnettermi alla dimensione invisibile.
Infatti lo stesso Sant’Agostino diceva che ciò che manca non è assente, ma solo invisibile.
La mia relazione con l’invisibile è cresciuta amando ed includendo la scarsità, senza timori né aspettative.
Ho nutrito questo demone con la mia attenzione e presenza amorevole, fino a sentire che è diventato mio alleato.
siamo sempre infinitamente amati
Mi sento enormemente privilegiata ed amata per aver incontrato e raccolto tutti questi insegnamenti. Perché ogni giorno riesco a sviluppare una maggior consapevolezza di come ciò stia cambiando tutta la mia vita dal basso, dalle fondamenta.
E spero, che queste storie che ti racconto possano essere uno stimolo e un’ispirazione anche per te. Un esempio, una testimonianza del fatto che non solo è possibile, ma che è molto semplice (anche se non facile, lo sappiamo).
Chiudo con un estratto delle parole del maestro di Selene Calloni Williams, che ho sentito di ripetere anche durante la meditazione di ieri sera
Pacifica lo spirito come prima cosa.
Tutto il resto verrà da sè, con l’assenso del divino.
Non avere mai paura degli spiriti perturbati, anche se dovessero apparirti come presenze gelide, fredde e tremendamente adirate o disperate.
Basta una sola affermazione della stella per attirare la loro attenzione.
Tutti gli spiriti perturbati sono come creature tremendamente affamate. Il cibo che li sfama è l’attenzione consapevole e soprattutto l’amore.
Ricorda sempre che l’amore vince la morte e non avere mai paura.
Michael Williams
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A presto.